Colori forti, realtà da sogno e immagini di donne sono elementi che spesso ritroviamo nelle Opere di EnyMove, nome d’arte di Elio Maria Vincenzo Carullo. Entrare nel suo modo dai tratti decisi è un percorso estremamente affascinante ci troviamo in storie di personaggi straordinari e veniamo colpiti dalla loro forza evocatrice.
Kusama, 2020, EnyMove
Abbiamo deciso di fare qualche domanda a EnyMove per capire di più del suo processo creativo:
– quando è iniziata la tua passione per l’arte?
Non c’è un inizio ben preciso. Ho iniziato al liceo, mentre ascoltavo le spiegazioni dei prof che credevo mi annoiassero, ma che probabilmente erano fonte d’ispirazione. Poi l’ho coltivata col tempo perché ne sentivo proprio il bisogno.
– di cosa parlano i soggetti delle tue Opere?
le mie opere parlano di luoghi visti, momenti vissuti, canzoni ascoltate e notti insonni.
– con quale stile d’arte sei cresciuto? quali sono gli artisti che hanno influenzato il tuo percorso?
con tutti gli stili, mi piace l’arte a 360 gradi. Tra gli artisti che mi hanno ispirato ci sono sicuramente Modì, Picasso e tanti contemporanei.
– come descriveresti il tuo processo artistico?
l’evoluzione della mia vita, proprio un processo naturale che si evolve insieme a me.
Colibrì, 2020, EnyMove
– le tue opere mettono in risalto scene oniriche, colori forti e spesso immagini di donne. Quali ritieni siano i temi principali del tuo lavoro?
parte tutto dalla musica che mi fa viaggiare tanto con la testa e da forma a tutto quello che faccio. La donna è sempre presente perché è una figura che sento tanto tenera quanto potente e a tratti struggente. Un po’ come la vita in generale. Mi ispira parecchio.
– in ultimo, che tipo di dialogo cerchi con l’osservatore?
vorrei semplicemente suscitargli quella verve che scatta dentro di me e più che raccontargliela vorrei ispirarlo e farmela raccontare.
C’est La Fuckin’ Vie, 2020, EnyMove
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